Marta Ortega Perez. Vi dice nulla? Vi sveliamo tutto noi!
Soprannominata Lady Zara, Marta è figlia di Amancio Ortega, ideatore del colosso del low-cost Zara; suona più familiare adesso, vero?
Soli 34 anni, erediterà presto la fortuna del padre che, secondo i tabloid, varrebbe 21 milioni di euro. Da sempre lontana dai riflettori, è in realtà vicepresidente e consulente creativa dell’azienda di famiglia, nonché unica della prole ad aver intrapreso una carriera nel fashion system. Ha già la carriera spianata quindi, ma si dice sia partita dal basso lavorando come commessa, fino ad essere nominata poi per la carica che tutt’oggi ricopre nel 2006.
Contrariamente a quanto si possa pensare, si dice che non ami particolarmente lo stile proposto da Zara, ma che adori lo stile british, fatto di cardigan e camicie, con l’aggiunta di stivali da cavallerizza (data la sua passione per l’equitazione).
Ha già un divorzio alle spalle, infatti è stata legata in passato a Sergio Alvarez, da cui ha avuto anche un figlio, Amancio (5 anni).
Marta Ortega Perez e Sergio Alvarez Moya
Ma la principessa della moda low-cost ha avuto la sua rivincita. È convolata a nozze, infatti, con Carlos Torretta (non una persona qualsiasi, bensì il figlio del presidente della Camera della Moda spagnola e di Carmen Enchevarria, stilista e agente di modelle), a La Coruna, in Spagna. Un matrimonio durato 48 ore no stop, rito civile in presenza delle famiglia e degli amici più stretti. Erano 400 gli invitati al ricevimento, tra cui -ovviamente- tutto il gotha della moda, da quella low-cost all’haute couture.
Ospiti d’eccezione? Chris Martin e Norah Jones, che si sono esibiti live per gli ospiti.
La firma sulle fotografie del matrimonio la mette Peter Lindbergh, una garanzia.
Si sono sposati e l’hanno fatto in grande.
Marta Ortega Perez e Sergio Torretta
Ma, arrivati a questo punto, abbiamo iniziato a chiederci se l’abito della bella ereditiera sia stato confezionato da qualche designer della sua maison. Iniziamo col dire che non ha indossato non uno, non due, ma ben quattro abiti diversi, come tutti si aspettavano dalla pupilla del low-cost. L’occasione è stata data anche, chiaramente, dal fatto che i festeggiamenti si siano protratti per tutto il week-end.
L’italianissimo Pier Paolo Piccioli, di Valentino, firma tutti e quattro gli abiti.
Inizia i festeggiamento con un cocktail pre-matrimoniale al Royal Yacht Club de la Coruna, dove l’anticonformista sposa si presenta con un tailleur con pantaloni coulotte e sottogiacca trasparente di un colore che, solitamente, per i matrimoni si preferisce lasciare nell’armadio: il nero.
Marta poi dice sì con Valentino Haute Couture rosa pallido, formato da una blusa a collo alto e una gonna dritta; a sdrammatizzare il look una coroncina di fiori sul capo e un velo non troppo regolare, dal tocco rock.
Per il party (uno dei tanti, ndr), stupisce tutti con un abito di pailettes dorate con lo scollo all’americana, sempre Valentino e, ultimo ma non meno importante, conclude salutando gli ospiti con un altro cambio, stavolta un modello bambola rosa confetto, con fiocco in vita.
Insomma, siamo ancora sicuri che il “royal” wedding di quest’anno sia stato quello di Henry e Meghan Markle?
E soprattutto, siamo ancora convinti che i Ferragnez abbiano esagerato? Vi lasciamo con questo dubbio amletico.